E rimetti a noi i nostri debiti ...
Sarà che a forza di recitare la preghiera che ci hanno insegnato da bambini, molti hanno finito per convincersi che alla fine ci sarà comunque qualcuno che annullerà, condonerà i nostri debiti.
Purtroppo, però, grazie alla mia esperienza come “chierichetto” posso confermare che nel caso in questione non si fa riferimento ai debiti “finanziari” ma ai “peccati”: da ciò ne consegue che probabilmente i peccati Dio ce li perdonerà ma i debiti no.
Quindi – cari amici - mettiamoci il cuore in pace che sia i debiti che ognuno di noi ha a livello personale che, soprattutto, quelli che abbiamo come Paese Italia - una montagna di debiti alta 2.474 metri … ops 2.474 miliardi di euro - prima o poi li dovremo pagare.
E posto che il “prima” sia già passato, quel “poi” – in cui verremo chiamati a pagare il “conto” – potrebbe non essere troppo lontano.
Un conto già salato di suo e destinato ad aggravarsi per colpa di questo maledetto Covid-19 che, oltre ad irreparabili danni in termini di vite umane, sta causando e causerà enormi danni economici: danni di cui tutti i Paesi del mondo se ne dovranno fare carico con pesanti ripercussioni sui propri bilanci.
E l’ovvia conseguenza è che ci saranno Paesi che da una “buona” situazione di bilancio passeranno ad una “meno buona”, altri che da una “meno buona” passeranno ad una “così così” e chi da una condizione “così così” passerà ad una “cattiva” …….
Per capirci meglio, se la Svizzera dal suo 32% di rapporto Debito/Pil salirà verso il 40% e la Germania dal suo 59% passerà magari al 70%-75% e l’Austria dal 70% andrà al 90%, l’Italia col suo “bel” 136% non potrà che salire (in base a quelle che sono le stime diffuse da diverse istituzioni e società di analisi) verso quota 160-170% (livelli fino ad oggi di pertinenza solo della Grecia) !!
Tutto questo non farà che mettere ulteriormente in tensione il mercato dei nostri titoli di stato con la Bce sempre più destinata a rappresentare uno dei pochi, se non l’unico, baluardo in loro difesa.
Speriamo, quindi, che nelle prossime settimane si arrivi – a livello europeo - a decidere per una nuova forma di finanziamento degli investimenti necessari per rimediare ai danni del Covid-19 che non ricada completamente sui bilanci dei singoli Stati.
Una forma che – a mio giudizio – potrebbe essere quella di titoli di debito comune emessi dalla Commissione Europea e garantiti dal Bilancio Comunitario.
Titoli, quindi, che:
- godrebbero dell’affidabilità dell’Unione Europea e quindi emessi a costi (tassi) bassissimi;
- il cui rimborso sarebbe a carico del budget europeo;
- i cui fondi sarebbero gestiti direttamente da Bruxelles;
- che potrebbero mettere d’accordo tutti, tranquillizzando anche i paesi più rigoristi.
Ed a tal fine chiedo ad ognuno di Voi, la sera prima di andare a letto, di rivolgere la preghiera (di cui parlavamo prima) oltre che a “Lui” anche a “Lei”.
A “Lui” per i nostri peccati ed a “Lei” (l’Europa) per i nostri debiti nella speranza che - se anche quelli vecchi non potrà “rimetterceli” - almeno ci aiuti a farne meno di quelli nuovi !!
Filippo Cordella
Private Banker & Analista Finanziario
Cell: 3200222185