Tesla: investimento o scommessa ?

Tesla: investimento o scommessa ?

Scrivo oggi questo post per cercare di dimostrare come chiunque – purché dotato di un po’ di buon senso – possa arrivare a farsi un’idea su cosa possa essere considerato un investimento e cosa, invece, una semplice scommessa, azzardo, giocata al gratta e vinci.

E prendo spunto dal fatto che, tra le tante persone che ormai quotidianamente mi contattano, sono sempre più quelle alla spasmodica ricerca di qualche azione “interessante” da utilizzare per farci una “veloce speculazione”.

Questa cosa – che mi fa tornare indietro col pensiero di 20 anni a quando in Borsa impazzava un’euforia generale stile “vittoria finale campionato del mondo di calcio” - prende sicuramente origine dalle stupefacenti performance di alcuni titoli di società – soprattutto statunitensi - ritenute (a torto o a ragione) innovative, nel senso che stanno traendo (o potrebbero trarre) grandi vantaggi da quelle modifiche strutturali legate alla cosiddetta “disruption“ (perturbazione) in essere in ogni Paese e settore economico.

E, in tal senso, uno dei casi più eclatanti è quello di Tesla – casa automobilistica statunitense specializzata in auto elettriche ed ibride – le cui azioni negli ultimi mesi sono letteralmente esplose passando dai 43 $ del giugno 2019 ai 502 $ del 1° settembre scorso (attualmente sono attorno a 400 $).
Un incremento del 1.200% realizzato in poco più di un anno (le quotazioni sono cioè aumentate di 13 volte) che ha portato il valore complessivo della società alla cifra “monstre” di 468 miliardi di dollari: una cifra che – pensate un po’ - corrisponde a quella dei primi 10 gruppi automobilistici mondiali messi assieme (Volkswagen, Toyota, Renault-Nissan, Fca-Psa, General Motors, Ford, Honda, Daimler, Suzuki): gruppi che, però, nel 2019 hanno venduto complessivamente 61.000.000 di autovetture rispetto le sole 367.000 di Tesla !!!!

Detto questo e dando per scontato che chiunque sia consapevole che il valore di un’azienda privata dipenda principalmente dalla sua capacità di realizzare utili/guadagni, voglio porre a te, mio caro lettore/lettrice una domanda: “se stessi valutando di investire in un’attività commerciale, ad esempio comprare un bar a Fano, quali sarebbero le cose essenziali che dovresti sapere al fine di prendere una decisione oculata?
Risposta:
1) quanto guadagna mediamente all’anno questo bar;
2) qual è il prezzo chiesto dall’attuale titolare per la cessione del bar.
Quindi considerando che il valore di cessione di un’attività relativa al settore della ristorazione si aggira - largo circa – a 3, 4, 5 volte l’utile annuo realizzato (salvo poi tutte le peculiarità di ogni singola situazione), nel caso in cui – ad esempio - questo bar di Fano generasse 125.000 € “puliti” all’anno, potresti ritenere accettabile una richiesta attorno al mezzo milione di euro.
Una richiesta che, in pratica, implicherebbe che ti ci vorrebbero circa 4 anni per rientrare dall’investimento iniziale: tecnicamente parlando il Price / Earning (cioè il rapporto prezzo / utili) di questo bar è pari a 4.

Un multiplo drasticamente diverso da quello offerto da Tesla che, a fronte di una capitalizzazione di Borsa (definita come valore di una azione per il n° di azioni in circolazione) di 468.000.000.000 $ ed un utile annuo stimabile a 416.000.000 $ (in base ai risultati del 2° trimestre 2020), mostra un P/E pari a 1.125 !!!
Quindi – pur essendo vero che il settore, le dimensioni e le prospettive di Tesla sono ovviamente diverse da quelle del nostro bar di Fano – risulta evidente che un P/E a 1.125 sia una pura follia tenendo ulteriormente conto di quello dei suoi competitor: Toyota 8, General Motors 30, Volkswagen 14, ecc
Non stiamo neanche a parlare degli altri multipli (Prezzo/Vendite, Prezzo/Valore contabile, Debito/Capitale proprio, ecc): tutti assai poco attraenti ….

Se poi tenessimo anche conto che:
- all’interno di Robinhood, cioè di quella che è diventata la principale piattaforma Usa di trading-on-line usata dagli investitori retail della “razza” più aggressiva (che usano prevalentemente opzioni, derivati, cioè leva finanziaria e margin buying ed operano sui titoli più a rischio) Tesla risulta uno dei titoli più utilizzati (assieme a quelli della già decotta Hertz e delle più indebitate aziende del ramo dello shale oil).
- la Cina da sola conta per oltre un terzo delle vendite totali di Tesla. E qui mi sorgono spontanee alcune domande: “Ma siamo sicuri che durerà questo amore ?”, “ Quanto è prudente basare così pesantemente il proprio business su un attore globale (la Cina) che è anche la principale controparte commerciale degli USA ?” A tal riguardo Forbes, il 10 giugno ha pubblicato un articolo dal titolo inquietante: “Tesla downside if Cina arrests Musk”.
- la volatilità delle azioni Tesla è tra le più alte del listino: basti pensare che dal max a 502 $ segnato il 1° settembre le quotazioni - in sole 4 sedute – sono scese del 34% !!
- nello scorso maggio fu lo stesso Elon Musk, ad di Tesla, a twittare che il prezzo delle azioni della società che quel giorno erano a 155 $ era “troppo alto”: ad inizio settembre, ripeto, sono arrivate oltre quota 500 $ !!
- qualche giorno fa Warren Buffett (che non è proprio l’ultimo arrivato in tema di investimenti....) in una intervista ha dichiarato che “investire in Tesla è una pessima idea”.
ritengo che tu, caro lettore/cara lettrice, non possa avere più dubbi al riguardo: anziché comprare azioni Tesla, sarebbe meglio - molto meglio - chiamare immediatamente il proprietario di quel bar di Fano !!

E se, proprio, gestire un bar non rientrasse tra i tuoi desideri, non ti resterebbe che contattare immediatamente il miglior private banker che conosci … ed affidargli questi 500.000 €: potresti così avere un buon portafoglio finanziario che, oltre a darti dei ritorni dignitosi, ti farebbe anche dormire sonni tranquilli.

……….. e buon Spritz a tutti !!!

Filippo Cordella
Private Banker & Analista Finanziario
Cell: 3200222185

 

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