Meglio una gallina domani ...
Un vecchio proverbio recitava: “Meglio un uovo oggi che una gallina domani”. Ve lo ricordate ? Si ?! Bene, dimenticatelo: nel mondo degli investimenti aveva poco senso prima e tanto meno ne ha adesso.
In linea generale la preferenza dell'uovo esprime la logica di chi vive alla giornata mentre quella della gallina (che di uova, nella sua vita, ne produce tante) rappresenta chi si adopera per assicurarsi un futuro tranquillo e prosperoso.
Finanziariamente parlando scegliere la gallina vuol dire, quindi, avviare un processo strutturato di investimento, ben articolato nelle diverse classi di attività e volto a garantire, nel tempo, il mantenimento del potere di acquisto del portafoglio oltre ad una sua ulteriore rivalutazione.
Per contro la scelta dell’uovo rappresenta la filosofia di chi tiene i propri soldi nel conto corrente, in depositi postali/bancari o – al massimo - in qualche obbligazione/titolo di stato nella convinzione di salvaguardare al meglio il proprio capitale.
Una filosofia che, però, ormai da qualche anno garantisce solo la perdita di parte dei propri risparmi.
“Impossibile”, qualcuno potrebbe asserire, “io mi metto i miei 100.000 € in titoli di stato italiani, francesi e tedeschi che scadono fra un anno e son sicuro del risultato“
FILIPPO (proseguendo a mo’ di dialogo): “Sig. Qualcuno, Lei ha perfettamente ragione: facendo così avrà la sicurezza matematica che il Suo capitale – fra un anno - sarà più basso (pur tenendo conto delle cedole incassate) rispetto a quello di oggi: la certezza, quindi, di perdere denaro.”
SIGNOR QUALCUNO: “Una perdita…io non capisco ?”
FILIPPO: “Esattamente una perdita di circa 600 € visto che il Btp ha un rendimento annuo NEGATIVO dello 0,46%, l’Oat francese di meno 0,66% ed il Bund tedesco di meno 0,68%”.
SIGNOR QUALCUNO: “Ma come: io investo e devo anche pagare ? E’ pazzesco !!!”
FILIPPO: “Ha ragione: è assurdo che chi presta denaro paghi e chi ha i debiti ci guadagni ma è questo il risultato delle politiche monetarie espansive adottate da qualche anno dalle banche centrali per contrastare il rallentamento economico mondiale (…. E per rendere più sostenibile la montagna di debiti che Stati ed aziende hanno accumulato).”
SIGNOR QUALCUNO: “Tutto a svantaggio mio …”
FILIPPO: “A svantaggio di chi continua a gestire i propri denari con la logica del risparmiatore e non dell’investitore: una logica che - in parte - poteva andare bene fino a qualche anno fa ma che oggi risulta particolarmente penalizzante.
Ancor di più perché ai 600 € di perdita (di cui si parlava prima) ce ne dovremmo aggiungere altri 4.000 € quale diminuzione di valore che Lei subirebbe per colpa dell’inflazione arrivata in Italia al 4% ed in Europa al 5% (… negli Stati Uniti al 7% !!)”
SIGNOR QUALCUNO: “Quindi se ho ben capito, dopo un anno, i miei 100.000 € verrebbero a valere – in concreto - poco più di 95.000 € !
E se anziché ad un anno, li investissi in identici titoli di stato ma con scadenza a 10 anni ?”
FILIPPO: “Tanto peggio perché con un rendimento nominale medio di +0,5% annuo la perdita di potere di acquisto - cioè la differenza tra inflazione e rendimento dell’investimento – che si accumulerebbe alla fine dei 10 anni potrebbe essere di alcune decine di punti percentuali.
Col rischio enorme, poi, di veder scendere il valore dell’investimento per colpa del quasi scontato (ed ormai iniziato) rialzo dei rendimenti: si ricordi che ogni 1% di rialzo dei rendimenti comporterebbe un calo dei prezzi dei Suoi titoli di circa il 10% !"
SIGNOR QUALCUNO: “E per i titoli di stato ed obbligazioni societarie che io ho già in portafoglio ?”
FILIPPO: “Il risultato non cambia: da qui alla scadenza il loro contributo al rendimento reale del Suo portafoglio difficilmente potrà risultare positivo.
Detto questo è bene, però, ricordare come una certa componente monetaria/obbligazionaria deve comunque starci all’interno di un portafoglio al fine della gestione della volatilità e delle esigenze di liquidità dell’investitore: una componente che deve però essere di qualità, nelle giuste proporzioni e tipologie, diversificata a livello internazionale e – ovviamente - con le opportune scadenze.”
SIGNOR QUALCUNO: “Ok: adesso ho capito la questione e mi sono reso ben conto che al fine di mantenere ed accrescere nel tempo il valore del mio patrimonio non posso continuare a fare ciò che per decenni ho fatto ma debbo cominciare a ragionare ed agire da investitore.”
FILIPPO: “Esatto: puntare all’uovo non solo non basta più ma risulta addirittura dannoso. E’ indispensabile quindi puntare alla gallina e che sia una gallina sana e bella al fine di garantirci uova per tutta la vita.”
Filippo Cordella
Private Banker
Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking
Ancona-Civitanova-Jesi-Senigallia-Pesaro
Cell: 3200222185