Intelligenza artificiale o umana ?
Alzi la mano chi ha sentito parlare in questi mesi di ChatGPT: ritengo in tanti.
Io – in ragione della curiosità che ho per le novità – l’ho anche provata.
ChatGPT è un nuovo servizio disponibile sul web in grado sia di dare una risposta a qualsiasi domanda gli venga posta, sia di creare e fornire tutta una serie di contenuti multimodali (gli si può ad esempio chiedere di scrivere un libro o una poesia in rima, così come gli possiamo inviare la foto del nostro frigorifero e chiedergli - con i prodotti che abbiamo – di inventarci una ricetta per la cena).
Siamo quindi nel filone dell’intelligenza artificiale generativa in grado di apprendere dai miliardi di testi e contenuti che gli vengono dati in “pasto”, dalle esperienze e dalle interazioni con gli umani.
Intelligenza artificiale destinata, volente o nolente, a rivoluzionare nel prossimo futuro il nostro modo di vivere, imparare, lavorare.
Così come nei decenni passati la tecnologia e l’automazione avevano provocato la sostituzione delle persone con le macchine in quelli che erano i lavori manuali più pesanti, un domani ormai prossimo l’intelligenza artificiale metterà in discussione buona parte delle attività professionali ed intellettuali oggi esistenti.
Motivo per cui ho deciso di raccogliere quante più informazioni possibili, toccare con mano e mettere subito alla prova questa benedetta ChatGPT ponendogli alcune domande.
Qui di seguito ne riporto due (riguardanti la mia materia) a cui la “macchina” ha dato risposte alquanto “singolari”:
Primo quesito:
- FILIPPO: “Se c’è il rischio che l’inflazione salga nei prossimi anni, oggi è meglio investire in bot (quindi ad un anno) o in btp a 10 anni ?”
- CHATGPT: “Se si prevede che l’inflazione aumenterà nei prossimi anni, potrebbe essere più vantaggioso investire in un BTP (Buono del Tesoro Poliennale) a 10 anni rispetto a un Bot (Buono Ordinario del Tesoro) a breve termine.”
Neanche per idea, qui siamo all’ABC della finanza e delle regole d’investimento: il da farsi è esattamente il contrario di quanto proposto dalla chat.
Il perché lo possiamo facilmente comprendere ricordando, ad esempio, come ad inizio 2022 in presenza di un’inflazione che aveva cominciato a salire (4%) ed in uno scenario propedeutico al proseguimento della crescita dei prezzi (e quindi anche dei tassi di interesse), nel mio report “Meglio una gallina domani…” (del 29/1/2022) sconsigliavo vivamente di fare BTP a lunga scadenza.
Non è stato poi un caso che coloro che hanno, comunque, deciso di acquistare BTP decennali allo +0,5% (era questo il rendimento), trascorso appena un anno (cioè ad inizio 2023) si sono ritrovati con una perdita in conto capitale del 25% mentre chi, dando retta a Filippo, ha scelto di impiegare la propria liquidità in un Bot, in primis, non ha visto crollare il valore del proprio investimento e, in secundis, a gennaio 2023 ha avuto la possibilità di acquistarsi un titolo di stato decennale al 4,5% di rendimento annuo !
Secondo quesito:
- FILIPPO: “Se ho un mutuo a tasso fisso al 2% e l’inflazione è al 5% mi conviene chiedere la rinegoziazione per passare al variabile?”
- CHATGPT: “In un contesto di inflazione in aumento come quello descritto, potrebbe essere conveniente considerare la rinegoziazione del mutuo e passare al tasso variabile...”
Bel consiglio…..! Così facendo mi condanneresti ad andare a pagare interessi attorno al 4%-5% (cioè vicino al livello dell’inflazione) anziché al 2% dell’attuale mutuo a tasso fisso: fortuna che non ti sto ad ascoltare (……. e che non ho alcun mutuo da pagare !)
- CHATGPT:: (proseguendo) “se il tasso fisso del tuo mutuo è al 2% e l’inflazione è al 5% significa che il valore reale del tuo debito sta diminuendo più lentamente rispetto all’inflazione stessa”
Aiuto, che cosa sta blaterando questa chat ? Siamo ai livelli della “Supercazzola prematurata” del film “Amici Miei” di Monicelli.
E’ quindi chiaro come l’intelligenza artificiale evidenzi ancora palesi “allucinazioni”.
Allucinazioni che pur essendo destinate nel tempo a ridursi (grazie anche all’intervento di migliaia di persone pagate per correggere gli errori e all’uso di evoluti algoritmi) saranno – in futuro - individuabili solo da chi è bene a conoscenza degli argomenti in questione.
In altre parole c’è un rischio altissimo che questi nuovi servizi vengano, erroneamente, percepiti ed utilizzati come se fossero i nuovi oracoli, dispensatori di verità assolute e risposte incontrovertibili .
Verità, risposte e contenuti che – oltretutto - potranno essere facilmente “modellati” alle esigenze commerciali, finanziarie, politiche delle aziende/lobby/governi dominanti.
In conclusione: ben vengano questi nuovi servizi ma attenzione a tenere sempre su “ON” l’interruttore della nostra intelligenza, morale, etica, buon senso, rispetto per gli altri.
Filippo Cordella
Private Banker
Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking
Ancona-Civitanova-Jesi-Senigallia-Pesaro
Cell: 3200222185