COME SAPERE SE IL TUO È UN CONSULENTE "VENDITORE"
Vista l'enorme differenza che c'è - dal punto di vista economico - a non affidarsi ad un "CONSULENTE D'ECCELLENZA", la domanda che qualsiasi investitore dovrebbe porsi è: "ma il mio attuale consulente finanziario opera in autonomia e libertà di scelta (per quanto riguarda la proposizioni dei prodotti e la composizione dei portafogli) e nel rispetto dei miei interessi oppure è uno dei tanti “CONSULENTI VENDITORI” che NON lo fanno perché non possono o non vogliono ??
Qui di seguito, la risposta al quesito.
Se il Consulente Finanziario:
( A ) è un dipendente di un Istituto di Credito, quindi è a stipendio fisso, l’AUTONOMIA e la libertà operativa, purtroppo NON CE L’HA PIU': i conti economici delle banche non sono più fatti (come avveniva un tempo) dal “margine di interesse” (cioè dalla differenza tra gli interessi percepiti sui mutui/prestiti/scoperti e gli interessi pagati ai depositanti) bensì dal comparto “ricavi da servizi” cioè dal monte commissionale derivante dalla gestione delle disponibilità finanziarie dei clienti.
Quindi i consulenti finanziari dipendenti sono "stimolati" (usiamo questo verbo per essere buoni...) – sulla scorta di campagne prodotto e continue pressioni commerciali – a proporre prevalentemente prodotti della “casa” (cioè prodotti emessi da società controllate o collegate dalla banca) e prodotti di terzi con determinati ritorni commissionali.
Coloro che non lo fanno rischiano di essere "messi da parte".
Coloro che lo fanno, restano al loro posto.
In questo caso saremmo, quindi, in presenza di un "CONSULENTE VENDITORE".
( B ) è un professionista a partita IVA, quindi senza stipendio fisso, l’AUTONOMIA e la libertà operativa CE L’HA: bisogna, però, vedere SE e COME LA USA:
1) Potrebbe decidere di usarla per fare una consulenza simile a quella a cui sono "stimolati" (........) i Consulenti Finanziari dipendenti; cioè una consulenza concentrata su certi prodotti: quelli della casa e/o quelli con determinati carichi commissionali: "CONSULENTE VENDITORE"
2) Potrebbe (io direi: dovrebbe) invece usarla per fare una consulenza nel primario interesse dei propri clienti andando a proporre i prodotti migliori, con i costi più contenuti e nel rispetto dei più plausibili scenari di mercato: "CONSULENTE D’ECCELLENZA".
Io ho deciso di far parte di questa “specie” (abbastanza rara….) di Private Banker d'Eccellenza (e qualunque mio cliente o le migliaia di colleghi che negli anni mi hanno conosciuto lo possono confermare) non perché a me non interessi l’aspetto redditività ma perché ho deciso di operare NON nell’ottica del "TUTTO E SUBITO” ma del "POCO E PER SEMPRE”.
Cioè nell’ottica del lungo termine nella consapevolezza che se tratto bene un cliente (operando nel suo interesse, con la massima trasparenza, utilizzando i migliori prodotti in termini di rapporto qualità/costo…) quel cliente resterà con me e mi garantirà - quel reddito - per sempre.
Quindi, riassumendo, se il tuo Consulente Finanziario è:
- dipendente, a stipendio fisso: saresti di fronte ad un "CONSULENTE VENDITORE";
- professionista, a partita iva: non potresti saperlo a priori in che categoria rientra ("CONSULENTE D’ECCELLENZA" o "CONSULENTE VENDITORE") ma avresti solo un modo per capire se l’autonomia operativa che il tuo consulente ha la sta usando in maniera corretta o meno: verificare nel dettaglio come viene gestito il tuo portafoglio finanziario (costi, performance, rischiosità, max perdita registrata, composizione, diversificazione, ecc).
Verifica che, ovviamente, potremmo fare assieme avendo io gli strumenti informativi ed informatici, la competenza e l'esperienza necessaria (vedi tra i miei servizi "Analisi Portafoglio c/o Terzi") per arrivare a capire in maniera CHIARA, OGGETTIVA, INOPINABILE chi è il tuo consulente, come vengono gestite le tue disponibilità ...... e quanta "beneficenza" stai eventualmente facendo !!
Inutile, invece, che tu lo vada a domandare direttamente a lui: sarebbe come chiedere all’oste se il suo vino è buono ! 🙂